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giovedì 22 agosto 2013

Il polpo, un cibo estivo dalle sfumature storiche e afrodisiache: come cucinarlo, tra storia ed eros

E' periodo di mare, tempo d'estate, ed è giusto approfittarne per fare nuove conoscenze, incrociare o approfondire svariati incontri, che possono iniziare proprio qui. In un attimo. E se è tempo di sole e di mare, anche il cibo non può discostarsi troppo dalla più intima essenza di questo periodo: ciò che consumiamo dev'essere fresco, genuino, della stessa sostanza di cui sono costituite le nostre giornate balneari. E, sicuramente, un piatto molto adatto alla stagione è la squisita, leggera e gustosa insalata di polpo. Forse lo ignorate, ma il polpo, oltre a queste caratteristiche, nasconde dentro di sé un dono non irrilevante: è un piatto estivo, vero, ma ha anche interessanti sfumature afrodisiache, che noi non sottovaluteremo, perché avvolte da un sottile eros.
Facendo un breve tuffo in quel passato che storicamente ci appartiene, si scopre che, fin dai tempi più antichi, il
polpo è noto proprio per queste sue qualità: è infatti citato nel “Dipnosofisti” (letteralmente: "dotti a banchetto") di Ateneo, il quale gli imputa appunto questa caratteristica, in “aiuto agli uomini”.
Al centro dell'opera vi è proprio un lauto banchetto, offerto da un ricco romano: all'evento partecipano numerosi dotti greci, grammatici, medici, giuristi, filosofi, che conversano dei più svariati argomenti con erudizione e buon gusto, consegnandoci anche frammenti di commedia attica.
Pure nel '500 era riconosciuta questa virtù del polpo; esso veniva infatti accusato di essere fonte di peccato e lussuria, ed era quindi considerato un cibo pericoloso, da rifuggire.
Tutt'oggi il polpo è un simbolo di virilità.
Nell'antica Grecia i polpi erano, invece, considerati cibi sacri, e per questo era vietato pescarli. Miti raccontano che questa creatura emergesse dai mari tumultuosi per danneggiare le terre emerse, rubando frutti pregiati, tra cui i fichi.
Si narra anche che Diogene, illustre filosofo del tempo, fosse morto proprio perché aveva ingerito un polpo crudo.

Dopo questa parentesi storica, però, entriamo nel merito della cucina.
Innanzitutto preciso che polpo e polipo sono distinti e diversi.
Ciò che noi consumiamo è il polpo, non il polipo, a meno che voi non vogliate ingerire una "quasi-medusa": il polipo, infatti, rappresenta uno stadio della trasformazione in medusa, cioè in celenterato; il polpo, invece, è un cefalopode. Si tratta, quindi, di due creature differenti, da non confondere anche solo nella terminologia!
Ingredienti da disporre nella pentola con l'acqua:
un polpo di circa 1 kg (possibilmente surgelato o congelato da voi); un paio di foglie d'alloro; origano q.b.; un paio di spicchi d'aglio; una cipolla; 2 carote; 2 cucchiai rasi di sale grosso; pepe.
Ingredienti per il condimento: prezzemolo q.b.; 1 spicchio d'aglio; sale; pepe; olio; limone.
Preparazione:
Riempire d'acqua una capiente pentola e adagiare il polpo, possibilmente surgelato (e se è fresco, è meglio prima congelarlo).
Accendere il fornello. Aggiungere le foglie d'alloro, l'origano, gli spicchi d'aglio, la cipolla e le carote, tagliate entrambe a tocchetti, il sale grosso e il pepe. Rimescolare un po'.

C'è chi dice di mettere dentro alla pentola un tappo di sughero: un antico rimedio usato per mantenere il polpo più morbido e tenero (almeno così si tramanda).
Devo dire che non ho mai usato questo stratagemma, eppure il polpo risulta ugualmente morbido e tenero, anche senza il fatidico tappo di sughero.
E non ho mai sperimentato questa antica, tradizionale tecnica un po' per diffidenza, un po' perché mi è stato raccontato che probabilmente non ha alcun fondamento di veridicità: una volta si bollivano in pentoloni i polpi, ognuno legato a uno spago e ad un tappo di sughero, così da poterli estrarre dall'acqua più agevolmente, senza ustionarsi. Probabilmente, quindi, questa antica usanza è stata tramandata ed in modo non propriamente corretto, attribuendole chissà quali proprietà.
Al di là di queste credenze popolari (che, per quanto mi riguarda, nulla hanno a che fare coi classici ed efficaci "rimedi della nonna"), i consigli più pratici e utili riguardo ad un'ottima cottura del polpo sono sicuramente: non eccedere né nel sale grosso, né nella cottura, che dev'essere, per un polpo di circa 1 kg, intorno ai 40 minuti. Inoltre il polpo dev'essere congelato: o già acquistato surgelato, oppure ibernato da voi!
Seguendo queste piccole indicazioni, risulterà sicuramente tenero e morbido.
Una volta cotto, lasciar raffreddare, separare i tentacoli, con qualche incisione, dalla parte centrale e dalla testa, e poi tagliare il tutto a tocchetti. Ovviamente bisogna scartare il piccolo osso duro, al centro. Tranquilli: tagliando il polpo, ve ne accorgerete sicuramente!
Infine condire con prezzemolo ed aglio finemente tritati, sale, pepe, olio, limone. Ed il polpo... è servito!

Volendo, potreste anche accompagnarlo con patate lessate, tagliate ed aggiunte alla vostra pietanza: dipende sempre dai vostri gusti! In tal caso otterreste un'ottima insalata di polpo!  ;D

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